I loghi e i brand tipografici che hanno rappresentato i Giochi Olimpici moderni sono spesso molto suggestivi ed iconici, ma hanno tutti in comune quello di essere sempre una sorta di rappresentazione etica del design dell’epoca a cui appartengono. D’impatto e, in alcuni casi controversi, il logo design olimpico spesso si trasforma in un simbolo di un tempo e di un luogo nella storia, che gioca un ruolo molto importante nella promozione dei Giochi in tutto il mondo. Con gli attuali progressi tecnologici nella tipografia verso il digitale, queste rappresentazioni visive si sono evolute e il loro ruolo è diventato una sorta di soluzione ibrida che facilita la comunicazione senza soluzione di continuità tra le Olimpiadi e il suo pubblico (molto simile a come un marchio potrebbe comunicare con i clienti).
Il Primo Logo Tipografico Delle Olimpiadi Moderne
I loghi della prima parte del 20 ° secolo, hanno la tendenza ad essere progettati come se fossero un segno distintivo che viene espresso o scritto. Questo fino al logo realizzato per i Giochi Olimpici di Helsinki, nel 1952, che è entrato nella storia per essere stato il primo logo olimpico che combinava immagini e tipografia. Il design di questo logo fu seguito da altri più “tradizionali”, fino ai Giochi di Tokyo del 1964, quando i concetti moderni cominciarono ad essere applicati coerentemente ai marchi olimpici. La semplice combinazione del “sole rosso” giapponese con i cinque anelli olimpici e un carattere sans serif, è ancora oggi ricordato come un’icona del design contemporaneo!
Nell’articolo di oggi, vorrei illustrarvi la mia personale interpretazione delle metodologie di progettazione che stanno dietro alle recenti identità olimpiche e cosa si cercava di raggiungere attraverso la scelta del carattere e del design.
Olimpiadi di Atlanta – 1996
Il logo dei Giochi Olimpici che si tennero ad Atlanta nel 1996 usava un sottile simbolismo nel suo design, assieme ad un carattere molto particolare. La base del logo, realizzato con i cinque cerchi olimpici e il numero 100, assomiglia ad una colonna classica greca e rende omaggio al centenario dei giochi. Le fiamme della torcia, si evolvono gradualmente in una stella che simboleggia la “ricerca dell’eccellenza“. In questo logo, inoltre, il colore svolge un ruolo importante. L’oro rappresenta le medaglie d’oro, mentre il verde indica le fronde di ulivo indossate dai vincitori nelle antiche olimpiadi, ma anche per la nota reputazione di Atlanta come la “città degli alberi”. Per quanto riguarda il carattere, esso somiglia molto al classico Century Schoolbook. I designers scelsero il Georgia, un carattere tipografico creato dalla Microsoft per “affrontare le sfide” della visualizzazione sugli schermi dei pc. Creato da Matthew Carter, il Georgia ha sicuramente un alto grado di leggibilità, ma non era certo destinato per la comunicazione cartacea! Il suo utilizzo segna la prima importante implementazione cartacea del design. Tuttavia il font scelto sembra troppo “commerciale” e la reputo una scelta un pò strana.
Olimpiadi di Sidney – 2000
Il logo olimpico di Sydney è costituito da una figura disegnata “a pennello”, nota anche come l’Atleta del Millennio. Il design del logo “Sydney 2000” presenta un’armonizzazione dei cinque cerchi olimpici. La figura è composta da simboli e colori emblematici dell’Australia. Il boomerang e i tratti del sole australiano, insieme ai colori del mare e il rosso del deserto evocano il paesaggio unico di quel continente. La tipografia per il logo sembra realizzata con la tecnica del “hand lettering” (scritta a mano), ma il font usato si chiama ITC Binary, che fu scelto personalmente dal comitato olimpico di Sydney. Progettato nel 1997 da Mauricio Reyes, l’ITC Binary è un carattere semi-serif “morbido” che si integra perfettamente il design complessivo. Quando il logo fu presentato, Reyes disse: “Forse il più grande onore per me come designer è quello di vedere l’ITC Binary utilizzato come carattere olimpico“.
Olimpiadi di Atene – 2004
Il logo olimpico dei Giochi di Atene 2004 contiene il disegno di una corona fatta con un rametto di ulivo, la parola “Atene 2004” realizzata tramite un design tipografico-epigrafico e, naturalmente, i cinque cerchi olimpici. La corona (chiamata Kotinos) è un chiaro riferimento agli antichi giochi olimpici, dove vi era il riconoscimento ufficiale dei campioni olimpici. Come nel branding delle precedenti Olimpiadi estive, la tipografia del logo è “scritta a mano” e presenta un carattere commerciale che fu scelto per tutti i prodotti e i contenuti testuali. Il Gill Sans, creato da Eric Gill nel 1928 per la Monotype Corporation Ltd., fu scelto come il carattere ufficiale delle Olimpiadi di Atene. La scelta di questo carattere da parte del comitato olimpico fu influenzata in parte dalle antiche pietre con iscrizioni “a taglio”, molto comuni nell’antica Grecia. “Le forme di queste lettere, in particolare quelle maiuscole, sono simili a quelle del Gill Sans“, disse a proposito Teodora Mantzari della commissione olimpica greca. Oltre ad essere un artista di font, Eric Gill si considerava anche un abile intagliatore di pietre. Come disse James Mosley, un professore dell’Università di Reading, Gill “fu molto attivo in campi diversi, dall’incisione nel legno alla scultura, ma ha sempre proclamato il suo grande amore per la scrittura su pietra, che ha continuato a praticare per tutta la vita“.
Olimpiadi di Pechino – 2008
Il logo realizzato per le Olimpiadi di Pechino nel 2008 , ha continuato la tradizione dell’inserimento nel design di un’immagine, il nome della città dei giochi “scritta a mano” e i cinque cerchi olimpici. L’immagine presente è quella di una persona stilizzata che corre verso il trionfo! Questa figura era destinata a rappresentare il motto olimpico per eccellenza, ovvero “Citius, Altius, Fortius” (più veloce, più alto, più forte). Il font è basato sul carattere cinese denominato “jing”, che significa capitale in cinese ed è la seconda parola associata alla città di Pechino. L’emblema e la figura all’interno sono state elaborate per assomigliare ad un classico sigillo cinese. Il colore rosso, a causa della sua importanza per la cultura cinese, è il colore predominante nel logo. Il motto dei Giochi di Pechino era “one world, one dream” (un mondo, un sogno) che fu espresso nel design ufficiale sia in lingua cinese che inglese. Il carattere utilizzato per la lingua inglese è un serif sans corsivo che somiglia molto al Font Bureau’s Agenda Medium Italic.
Olimpiadi di Londra – 2012
Sulla base del numero “2012” e un design tipografico personalizzato, il logo dei Giochi Olimpici di Londra 2012 è (forse) il progetto più controverso nei 116 anni di storia dei giochi olimpici moderni! Realizzato dalla società di branding “Wolff Olins”, il logo è stato molto insultato da grafici, blogger, critici di design e dal pubblico in generale! La giornalista dell’International Herald Tribune, Alice Rawsthorn, ha osservato che il logo “sembra l’equivalente grafico di quello che gli inglesi chiamano sarcasticamente “dad dancing” (papà danzante), vale a dire un uomo di mezza età che cerca di destreggiarsi come meglio può su una pista da ballo, ma poi alla fine non ci riesce!” Il tipo di carattere personalizzato, denominato “2012 Headline”, è una strana combinazione di caratteri che assomigliano vagamente ad una fusione di scultura su pietra e graffiti di lettere greche! Tutte le lettere sono angolari ed inclinate senza tratti curvi, tranne le “o” minuscole che sono anche in posizione verticale nel design (forse queste hanno lo scopo di rendere omaggio agli anelli olimpici!). Tuttavia, polemiche a parte, il tipo di carattere usato per i Giochi del 2012 ha portato certamente qualcosa di innovativo e particolare nella storia del design tipografico olimpico, nettamente differente rispetto ai suoi illustri predecessori. Resta da vedere se il logo e il suo design saranno ricordati anche in futuro!