La fine di questo 2018 si sta avvicinando e nel mondo del logo design è già tempo di parlare delle tendenze del prossimo anno. Ma nella comunità dei creativi c’è ancora molta confusione quando si tratta di identificare se una tendenza si concretizzerà o meno.
Logo Design: Le Tendenze del 2019
Riuscire ad identificare delle tendenze in un settore così vasto e articolato non è certo facile. A volte si è troppo succubi del proprio gusto e le tendenze diventano quasi come “profezie” che si auto-avviano nella nostra mente.
Prendete ad esempio lo spazio negativo (leggi anche Guida all’Utilizzo dello Spazio Negativo Come Elemento di Design). Quest’anno abbiamo visto tanti grandi esempi di loghi realizzati con questa tecnica creativa (come Buzzfeed News e Jetsave Tours). Ma questo lo rende una tendenza o solo una tecnica senza tempo? Io propenderei per la seconda.
Allo stesso tempo, è indiscutibile che esistano alcune chiare tendenze nel logo design attuale. E anche se non dovreste seguirle mai in modo troppo severo, è comunque utile sapere cosa sono e cosa implicano…anche se per il preciso scopo di evitarle!
Nell’articolo di oggi ho identificato sei tendenze del logo design 2018 che sembrano destinate a continuare anche nel 2019 e oltre.
1. Semplificazione
Iniziamo con una tendenza popolare ormai da anni, ma che non mostra ancora segni di resa: la semplificazione. Stiamo parlando di una tendenza generale ad evitare design troppo elaborati a favore di un’estetica visiva più semplice e senza compromessi. Ottimi esempi di questo concetto sono il rebranding di American Express e quello di Uber, che ha reso questi marchi molto più puliti ed essenziali.
Tuttavia, anche se la tendenza alla semplificazione sta diventando molto diffusa fra i grandi brand, le ragioni per farlo possono essere diverse. Nel caso di Uber, ad esempio, il restyling faceva parte di una strategia per allontanarsi dalle recenti controversie legali della società e presentarsi sotto una nuova luce. Ma anche evolvere un marchio consolidato per farlo percepire più attuale e contemporaneo.
Ma gli esempi di semplificazione del logo design abbondano: Best Buy, Mills & Boon, US Open, Santander, City Gateway, Ogilvy, Fat Face, MailChimp …giusto per citare quelli più famosi. E non ci sono motivi per non pensare che sarà ancora uno dei trend dominanti per tutto il 2019 e oltre.
2. Loghi Responsive
Le esigenze dell’era digitale stanno avendo un grande impatto anche sul mondo del logo design. Un’influenza che va oltre la mera semplificazione. A causa dell’aumento delle piattaforme mobili, infatti, il logo design responsive sta diventando sempre più importante. Se volete vedere come appare un logo responsive, andate su responsivelogos.co.uk, ridimensionate la finestra del vostro browser e guardate cosa succede.
Un logo responsive è completamente scalabile per il web moderno. Ma non si tratta solo di dimensioni. Stiamo anche assistendo ad una tendenza “dell’identità dinamica”, in cui i loghi iniziano a comportarsi in modo diverso rispetto a prima, cambiando in base al fatto che un utente abbia eseguito l’accesso o l’uscita da un sito web.
Ad esempio, quando un utente accede alla sua posta in arrivo su Gmail, c’è un’icona nell’angolo in alto a destra che si differenzia dal proprio account personale al proprio account aziendale. Tra accessibilità, strumenti e foto, questo è solo un esempio di logo che adatta la propria figura a seconda della situazione in essere.
3. Autenticità
Non tutti i brand famosi hanno cercato di semplificare il loro logo. E molti non dovrebbero farlo! Questa idea di semplificare le cose è particolarmente rilevante per qualsiasi marchio con una forte presenza digitale. Ma dove potrebbe non essere così rilevante è per quei marchi che forse vogliono comunicare un’estetica più naturale.
Ecco dove entra in gioco l’autenticità nel logo design. Un marchio deve essere se stesso, ovvero comunicare nel modo più giusto, diretto e coerente ciò che l’azienda offre.
4. Logo Design Sostenibile
La necessità che un marchio appaia autentico è in conflitto con l’impulso del semplificare a tutti i costi? Non sempre. Un grande motivo per attuare una semplificazione della propria identità aziendale è che mentre i marchi potrebbero evolversi al cambiare delle tendenze del design, i loghi hanno una tempistica molto più lunga.
Un logo design più classico resisterà alla prova del tempo meglio di uno legato alle tendenze stilistiche del momento, mentre l’identità circostante può flettere in base alle mutevoli esigenze di espressione. Per questo motivo, possiamo aspettarci di vedere più marchi che semplificano il loro logo a favore di sistemi espressivi di brand che possono evolversi più rapidamente.
In altre parole, piuttosto che assoggettarsi alle tendenze e cambiare la propria identità aziendale ogni due anni, dobbiamo renderci conto che l’innovazione del marchio può venire sotto diversi aspetti e non specificamente dal logo.
Un esempio recente di questo concetto è sicuramente il rebrand di Carsberg. La nuova identità della popolare birra è stata progettata per essere “anti-trend”, ovvero un design che sia permanente rispetto a qualsiasi iterazione del sistema di progettazione passato e rimanere attuale molto a lungo. Questo è parte del pensiero sostenibile che è stato reso ben chiaro fin dalle prime fasi del briefing.
Ricordate che la maggior parte delle tendenze sono a breve termine. E questo è bello se fate pubblicità, ma non se state cercando di creare qualcosa che durerà nel tempo. Pensate al logo della Coca-Cola (che trascende ogni tendenza) rispetto a quello di Pepsi, che continua a cercare di cambiare il proprio marchio per essere “alla moda”.
5. “Giocare” Con I Loghi di Moda
Se i marchi si stanno focalizzando più sul lungo termine quando si tratta di progettare il loro logo principale, ciò non significa che non ci sia spazio per il divertimento e l’innovazione nei “loghi secondari”, meglio conosciuti come one-off. E il mondo della moda ha fatto scuola in questo senso.
Nel corso dell’ultimo anno, i marchi più importanti del settore hanno iniziato ad impegnarsi in maniera massiccia in collaborazioni creative, come quella tra lo stilista statunitense Virgil Abloh e Nike. Questa include una nuova e divertente versione del classico logo con lo “swoosh”.
Un altro esempio nel 2018 è stata la collaborazione tra H & M e Moschino, con il logo risultante ‘H & MOSCHINO’ che appare su T-shirt, innerwear e accessori. C’è stato anche un simile mashup tra Moschino e MTV, per creare il logo “M [tv] OSCHINO”. Queste collaborazioni rappresentano uno dei migliori esempi di come i marchi cercano di connettersi con una generazione che cerca costantemente di differenziarsi.
6. Gradienti
Visto che la semplificazione sta diventando ormai una prassi comune, i logo designers devono sempre inventarsi qualcosa per aggiungere un po’ di interesse ai loro lavori. Una delle idee più creative consisteva nel giocare con il colore e le loro variazioni cromatiche. Quest’anno si è assistito infatti ad una crescente tendenza verso l’uso di sfumature all’interno dei loghi. Ma l’uso dei gradienti non dovrebbe rappresentare una novità, a meno che non vengano usati in maniera più sottile. Il recente restyling del logo Mozilla Firefox è uno degli esempi più brillanti di questo concetto.