Navigando in Rete, si scopre che il World Wide Web ha dei ricordi molto interessanti sul tema Android. La Android Inc. è stata fondata a Palo Alto (California) nell’ottobre 2003 da Andy Rubin, Rich Miner, Nick Sears e Chris White. La società fu creata con lo scopo di sviluppare dispositivi cellulari più consapevoli della posizione e delle preferenze del loro proprietario. Inizialmente la società operò in gran segreto (infatti dichiarava di realizzare solo dei software per dispositivi mobili!). Ma, a causa di problemi economici, fu necessario (e fondamentale!) un finanziamento di $ 10.000 da parte di Steve Perlman (amico intimo di Rubin) per poter continuare lo sviluppo. Il 17 agosto 2005 Google acquisì l’azienda, in previsione del fatto che il colosso di Mountain View desiderava entrare nel mercato della telefonia mobile. Così, il team di Rubin, cominciò a sviluppare un sistema operativo per dispositivi mobili basato sull’ottimo kernel Linux. La presentazione ufficiale del “robottino verde” avvenne il 5 novembre 2007 dalla neonata OHA, ovvero “un’alleanza industriale” tra Google e molte importanti aziende del settore. Si dovette però aspettare fino al 23 settembre 2008 per il lancio della prima versione ufficiale del sistema operativo Android, ovvero la 1.0 Apple Pie.
Ci sono state diverse speculazioni per quanto riguarda la fonte di ispirazione che portò alla realizzazione del logo di Android, a partire dalla versione logo iniziale! Infatti, la “pugnalata” all’originalità del logo Android fu data dall’affermazione di molti appassionati di videogiochi vintage e cioè che il logo era stato copiato di sana pianta da un famoso videogioco Atari chiamato “Gauntlet: The Third Encounter“. Nel gioco, vi era appunto un “robottino” che aveva anche lo stesso nome: Android! Ad un primo sguardo, la somiglianza sembrerebbe quasi sconcertante. Ma guardandolo meglio, possiamo notare come forse non è così “uguale” come sembra. Ma, non mi sento di escludere che il designer di questo logo si possa essere ispirato proprio a questo strambo personaggio di un gioco degli anni ’90. Ma esiste anche un altro videogioco, dello stesso periodo, che potrebbe aver ispirato il designer, ovvero RD2D si Star Wars. Ci troviamo forse di fronte ad un caso di plagio? Per fortuna, a far chiarezza sull’argomento ci ha pensato il designer capo di Android, Irina Blok, la quale ha chiarito alcuni aspetti riguardanti il processo di creazione del logo: “Questo logo è stato progettato per essere il simbolo internazionale di Android, ed è open source, proprio come la piattaforma stessa. Non ci sono riferimenti culturali o a qualsiasi altro carattere o icone culturali. Il processo di creazione è stato molto semplice: abbiamo parlato con il fondatore di Android e abbiamo fatto una ricerca su internet sul tema androide/robot. Era chiaro che il logo necessitava di un collegamento immediato al suo nome e il primo passo è stato quello di creare una tavolozza con degli sketch di possibili tipi di “droidi” e robot ispirati al sistema operativo Android. Il passo successivo è stato quello di esplorare una varietà di linguaggi visivi e di design, che vanno dalla base di pixel al cartone animato realistico. C’erano due designers che lavoravano sul logo, ma alla fine fu il mio disegno ad essere scelto, anche grazie al suo essere ironico! In realtà questo è stato il mio primo grande disegno, che ho creato in 5 minuti e dopo ci sono volute delle settimane per ideare e disegnare altre possibili alternative. Penso che sia anche grazie alla sua semplicità che questo marchio sia diventato il simbolo internazionale di Android e che sia tutt’ora facilmente riconoscibile e memorabile!”
La designer di Android ha reso pubbliche anche le copie delle originali “rappresentazioni visive” coinvolte nel processo di creazione del logo, le quali mostrano una gamma abbastanza diversificata di approcci visivi….
La Blok dice inoltre che l’obiettivo originale del progetto Android era di generare una rappresentazione che doveva catturare immediatamente l’attenzione verso il prodotto (ma anche al tema open source), nonché una strategia per la formazione di un legame emotivo con il marchio. Inizialmente, il logo fu concepito per avere la stessa risonanza del famoso “pinguino di Linux”. Come si è visto, il logo ha avuto il successo sperato fra i consumatori e gli sviluppatori. Quando la designer presentò il logo all’azienda madre, lasciò i cervelloni di Google a bocca aperta! Ma Irina Blok, non realizzò immediatamente ciò che aveva fatto! Si accorse di aver creato qualcosa di fantastico solo quando vide un giorno, andando al lavoro, un enorme statua che raffigurava il logo Android!! Rimase così impressionata dal vedere la sua creazione sotto forma di statua che esclamò: “Questo è davvero cool, sembra che sia dotato di una vita propria!”
Il passo successivo nell’evoluzione del logo Android fu il rilascio del progetto sorgente all’interno di Google, in modo che gli ingegneri potessero sedersi e sprecare del tempo e la loro preziosa materia grigia per scarabocchiare figure stilizzate a tema “cartoon”, cercando di modificare ed adattare il design al fine di creare le proprie versioni (come quelle rappresentate sotto). Queste versioni, prodotte da diversi ingegneri di Google, sembrano essere un pò “maldestre”, in particolare le versioni grigio-blu.
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