Uno degli strumenti più dinamici utilizzati dai graphic designer per creare dei grandi loghi è il simbolo. Durante la progettazione di un logo aziendale una delle cose principali da fare è quella di definire l’identità, cioè di rappresentare in modo chiaro il tipo di business e come si vorrebbe fosse percepito dal pubblico. Un logo magistralmente eseguito “materializzerà” l’identità dell’utente e di tutti coloro che interagiscono con il logo. Ora, come designer, devo riconoscere e rispettare ciò che dà ai loghi questo potere: quindi, il nostro obiettivo, è quello di creare loghi efficaci e di qualità elevata per i clienti. Un simbolo, per chi come me lavora nel mondo del design, è di solito una combinazione di elementi grafici che rappresentano qualcosa per le persone: in altre parole, è come un quadro che racconta una storia. Quindi il mio obiettivo, come designer, è quello di utilizzare correttamente i simboli e di evitare a tutti i costi che essi vengano travisati! L’ultima cosa che voglio, infatti, è quella di utilizzare un simbolo in modo errato e mettere il cliente in cattiva luce (l’ascia, ad esempio, è uno dei primi simboli che mi viene in mente in questo scenario sfavorevole!).
L’impatto dei simboli all’interno dei loghi
In un mondo dove le persone e le imprese sono più facilmente riconosciute più per ciò che rappresentano che per quello che sono, i simboli sono diventati sempre più importanti e il loro uso è sempre più complesso! Alcuni potrebbero sostenere che un logo è in realtà un simbolo, ma non è così semplice. Un logo diventa un simbolo per l’identità della società e, al tempo stesso, utilizza preesistenti simboli per svolgere il proprio lavoro. Se fatto bene, i simboli possono essere utilizzati per sfruttare a proprio favore il livello inconscio del desiderio umano, così quando verranno incorporati nel design del logo, i simboli creeranno con “grazia” un collegamento tra la società e quello che la società vorrebbe rappresentare.
Come i simboli influenzano il branding
Il branding è una parte importante della vita sociale odierna, per le imprese, per le identità collettive e per l’esperienza umana moderna. Esso permette alle persone di identificare, organizzare, classificare, incarnare e dare un senso al mondo che li circonda. Dal punto di vista psicoanalitico, la creazione di marchi è legata alla comprensione di come gli esseri umani comunicano ed esprimono i propri sentimenti attraverso dei simboli. Può essere pensato come una “manipolazione” ma, in realtà, si tratta di comprendere le basi della comunicazione umana e di come le nostre menti lavorano per creare in noi un senso di soddisfazione. Quindi, i marchi devono essere competitivi. I simboli utilizzati per rappresentare il marchio devono essere forti e d’impatto. Le associazioni che le persone fanno attraverso i simboli è fondamentale nel modo in cui eventualmente essi classificheranno i propri marchi. Quindi, le persone, possono scegliere di interagire o non interagire con i marchi che li circondano.
Consigli per l’uso di simboli nei loghi e nei marchi
STORYTELLING
Lo storytelling è un approccio disciplinare molto focalizzato sulle dinamiche di influenzamento sociale, che vengono successivamente applicate al mondo dell’impresa, dei consumi e delle istituzioni. Ricordate, non tutti i creati devono raccontare per forza una storia! Fate delle ricerche e assicuratevi che i simboli incorporati nel vostro logo non siano solo “belli”, ma trasmettano rappresentazioni chiare e concise.
PROSPETTIVE INTERNAZIONALI
Esaminate i simboli da molteplici punti di vista: quello dei clienti, del loro target di riferimento e anche andando oltre i loro normali contesti sociali e culturali. Un simbolo che rappresenta qualcosa in una cultura può non rappresentare lo stessa cosa in un’altra. Questo è fondamentale per le aziende che cercano di creare identità e brand internazionali.
CONFLITTO DI INTERESSI
Anche in questo caso, effettuate delle ricerche. Non usate più simboli in un logo o marchio, perchè potrebbero forse rappresentare idee contrastanti! Va bene “unire le forze”, ma attenzione a non sovraccaricare i simboli! L’obiettivo finale sarà sempre esprimere un messaggio unificato.
CHIARIRE LA COMUNICAZIONE
Ogni logo deve comunicare qualcosa. Quel qualcosa deve essere determinato congiuntamente dal cliente e dal designer. I simboli sono dispositivi di comunicazione potenti se usati con saggezza. Un elemento simbolico in un logo design elegante può già esprimere tutto, ma il designer dovrà stare attento ad esprimere bene le idee.
SIMBOLI CHE INTERAGISCONO
Tutto ciò che rappresenta visivamente l’azienda deve essere definito. Questa è l’idea generale dietro ad ogni marchio e al suo logo. La speranza è che la gente capisca ciò che l’azienda è! Il designer deve essere cosciente che i simboli non esistono da soli: sin dal loro concepimento vivono in un costante stato di interazione con gli altri elementi. Pertanto, i simboli hanno amici e nemici. Il designer deve imparare a riconoscere come questo influenzerà l’impatto globale del marchio e del suo logo.
Esempi di uso eccellente dei simboli nel logo design
Ora vi mostrerò alcuni esempi di società che fanno un eccellente uso dei simboli nel loro logo:
E T.V. – Punto esclamativo: eccitante, importante.
BATMAN – Il pipistrello: misterioso, vita notturna, buio, sensoriale.
NIKE – Lo swoosh: movimento, approvazione, velocità, accuratezza.
PLAYBOY – Il coniglietto: giocoso, innocente, carino. Il papillon: formale, signorile, classico.
TARGET – L’occhio di bue: dritto a bersaglio, precisione, vincitore.
GIRL SCOUTS – Il trifoglio: buona fortuna, la gioventù, la Santissima Trinità. 3 profili femminili: femminilità, Santissima Trinità, l’uguaglianza.
McDONALD’S – Archi dorati: corridoio, accogliente, buona fortuna.
WINDOWS – Finestra: apertura, la connettività, la trasparenza. Bandiera: la vittoria, la lealtà, faro.