Come abbiamo detto e ripetuto molte volte, la scelta del tipo di carattere in un qualsiasi progetto di design può avere un impatto significativo sulla sua efficacia visiva, oltre a contribuire a definire la personalità del marchio in questione. Inoltre, abbiamo già appurato l’impatto psicologico che può generare la scelta di un particolare colore o forma. Ma quando si tratta di selezionare un carattere su cui lavorare, esistono due scelte principali: serif o sans-serif. Negli ultimi 15 anni, i caratteri sans-serif hanno dominato molti settori del branding, soprattutto perché sono particolarmente audaci ma dallo stile pulito e minimalista. Oggi molte grandi aziende hanno effettuato un restyling del logo utilizzando caratteri “sans” (da Gap a Google), anche se non sempre l’idea ha funzionato o è stata accolta con favore dai propri clienti.
Uso Dei Caratteri Serif e Sans Serif
Ad ogni modo, la scelta di un carattere sans serif viene presa in parte per motivi estetici, ma anche per motivi pratici. Fino a poco tempo fa, infatti, i caratteri serif avevano problemi di leggibilità su schermi di piccole dimensioni. Ma con la proliferazione di display retinici, questo problema è venuto meno e oggi le aziende hanno decisamente più libertà nell’adottare i caratteri che prediligono. E per alcuni marchi, l’efficacia e l’affidabilità di un serif è sempre più invitante. Di seguito vi illustrerò le diverse scelte tipografiche effettuate da sei marchi famosi, cercando di capire se la loro scelta è stata opportuna e cosa possiamo imparare dall’uso di entrambi i tipi di carattere.
1. Google
Uno dei maggiori restyling del 2016 è stato sicuramente il logo di Google, che ha coinciso con la costituzione della sua nuova “casa madre”, Alphabet. La scritta è passata da un carattere serif a sans serif: il risultato è che ora il design è più pulito, versatile e, nel contesto del più vasto sistema di identità aziendale, sembra un riflesso tipografico dell’evoluzione reale di un gigante tecnologico globale.
Al contrario, il rebrand di Yahoo! nel 2013 (che ha rimosso il carattere serif dal suo storico logo) è stato ampiamente criticato per la totale mancanza di stile e identità! La morale è che bisogna sempre concentrarsi sui motivi per cui bisognerebbe cambiare un’identità già ben affermata.
2. Canon
Uno degli esempi più popolari di utilizzo dei caratteri serif nel mondo del design è sicuramente il logo Canon, che ha mantenuto il suo stile di font sin dagli anni ’30. Il serif, soprattutto se consideriamo lo “strano” design della lettera C, è stato utilizzato in maniera particolarmente innovativa per il suo tempo. Come anche i caratteri della “a” e della “n”, il design complessivo trasmette valori come la precisione dell’ingegneria e l’accuratezza in un modo distintivo e senza tempo.
3. Calvin Klein
Per molte marchi di moda, i caratteri serif sottili ed eleganti sono l’epitome della classe e della sofisticazione. Gucci, Vera Wang, Giorgio Armani e Prada ne fanno uso nel loro logo. Calvin Klein è una delle eccezioni più famose, confermando il suo sans serif anche nel recente restyling del proprio logo, così come hanno fatto altri marchi del settore come Dolce & Gabbana, Chanel e Louis Vuitton. Storicamente, però, il marchio è riuscito ad abbracciare il meglio di entrambi i caratteri utilizzando anche nel suo brand il suo monogramma serif “cK” accanto al principale logotipo sans-serif.
4. Honda
Mentre molte marche nel settore della moda usufruiscono dell’eleganza del serif, l’industria automobilistica è oggi in gran parte dominata dai sans-serif, in quanto più funzionali ad accompagnare le grafiche pubblicitarie dei produttori di auto. Una notevole eccezione è però la Honda, che utilizza un serif grassetto (in tutti i sensi!) nel suo famoso logo, aggiungendo così un senso di durata e affidabilità al marchio. Questo design fu introdotto la prima volta negli anni ’70 quando Honda aveva un logo a forma di ala, ed è un ottimo esempio di eredità tipografica che è rimasto invariato anche quando il resto del design si è evoluto.
5. eBay
Per il suo (discusso) restyling del 2012, eBay ha mantenuto il suo caratteristico schema a colori rosso, blu, giallo e verde, mentre abbandonava le lettere sovrapposte a favore di una scritta più pulita, uniforme…e sans-serif. C’è da dire che il 2012 è stato un anno dove questo carattere era molto in voga, grazie anche al restyling ultra-minimalista del logo Microsoft. Ma come alcuni degli altri esempi elencati precedentemente, il rebrand di eBay ha attirato molte critiche per aver eliminato alcuni degli elementi più caratteristici del vecchio logo, accusato soprattutto di aver meno personalità. Personalmente, trovo sia una critica ingiusta e senza senso!
6. HSBC
HSBC è rimasta nel tempo “aggrappata” al suo tradizionale carattere serif…in un mercato in cui i principali concorrenti utilizzano il sans-serif (come First Direct e Virgin Money). Mai scelta fu più azzeccata: il carattere contribuisce a rendere il design inconfondibile e con un tocco “old-school”.
Articolo interessante 🙂
Il logo della Canon non mi ha mai fatto impazzire, anche se riconosco che è funzionale e particolarmente distintivo con una forte personalità.
Attenzione, l’Honda usa ancora il logo con l’ala, ma solo per la gamma delle moto.
Un saluto