La natura e la qualità di prodotti diversi vengono solitamente determinate dai loghi con cui sono rappresentati. Ad esempio, un comune lettore mp3 (a prescindere dalla sua effettiva qualità) non sarà mai al livello di un iPod della Apple, perché è proprio il marchio che trasforma un prodotto indiscutibilmente ordinario in qualcosa di un pò più speciale! Quindi, guardare il design del logo di un particolare business, suscita diverse emozioni e/o aspettative nei consumatori. Questo significa che molte aziende sono quindi desiderose di proteggere la proprietà intellettuale del loro logo, nel tentativo di proteggere anche l’immagine del loro marchio da quelli contraffatti e più scadenti! Quindi, come per molte altre cose, anche il plagio di loghi è suscettibile di un’azione legale volta a difendere l’immagine di un’azienda.
Così, oggi vorrei porre alla vostra attenzione 5 recenti (e discutibili!) violazioni del copyright di alcuni loghi famosi.
1. Apple vs Apfelkind
La vita della proprietaria di un piccolo caffè in Germania chiamato Apfelkind (che significa “bambino Apple”!) è stata sconvolta dal ricevimento di moltissime lettere di diffida dalla Apple ad utilizzare un logo che appare troppo simile al suo! Infatti, il colosso di Cupertino, sta cercando in tutti i modi di evitare che il ristorante utilizzi l’immagine di una mela nel loro logo. La Apple ha dichiarato che il marchio usato dal caffè potrebbe “confondere i clienti” (in particolare per l’inclusione di una foglia nel design) ed evitare così che il concetto del caffè venga in qualche modo associato con il gigante tecnologico. Dal canto suo, la proprietaria di Apfelkind Christin Roma, avrebbe intenzione di utilizzare questo logo per qualcosa di più grande: una catena di negozi di abbigliamento in franchising. Anche se essa ammette di essere una fan di prodotti Apple, si è finora rifiutata di cambiare logo al suo business. La Apple, da anni, ha iniziato una battaglia incessante sulla protezione del proprio marchio e cita costantemente in giudizio qualsiasi azienda che osa utilizzare una mela nel proprio logo! La causa è ancora in corso…
2. Nike vs Point 3 Basketball
Il brand Jordan della Nike Corporation (che produce scarpe da basket per le stelle della NBA) ha un logo che comprende un numero 3 nel suo design. Ma, poche settimane dopo il suo lancio, il produttore di abbigliamento sportivo Point 3 Basketball denunciò la Nike per violazione intellettuale del marchio, sostenendo che quello che appare sulle scarpe era “praticamente identico” al loro! I due marchi hanno rilasciato un comunicato stampa congiunto affermando che una “soluzione reciprocamente accettabile” era stata raggiunta (un pay-off, forse?!) In ogni caso, il nuovo logo del brand Nike fu completamente riprogettato!
3. Skullcandy vs Skelanimals
Il famoso marchio di cuffie sportive Skullcandy ha intentato una causa federale contro Skelanimals, un’azienda di accessori ed abbigliamento trendy. La ragione di questo è che i loghi di entrambe le società comprendono la forma di un teschio umano che “rischia di creare confusione o ingannare il pubblico dei consumatori“, secondo il dossier US District Court. Dal canto suo, Skelanimals rivendica l’originalità del suo logo, dicendo che fu utilizzato fin dall’anno di nascita del brand (2003) e che la proprietà intellettuale fu protetta da copyright già nel 2008. Comunque siano andate le cose, è interessante notare che mentre il logo Skelanimals sia finora apparso su tutti i suoi prodotti (dalle magliette alle tazze, ai gioielli, peluche ecc) il fatto che il logo sia recentemente apparso anche sulle loro cuffie è stato senza dubbio il motivo che ha infastidito Skullcandy! Essi, infatti, affermano che sono “riconosciuti a livello mondiale per il design del teschio, in particolare nel settore delle cuffie audio“. La causa è ancora in corso.
4. Sony Ericsson vs Clearwire Corporation
Nel Gennaio 2010 la Sony Ericsson intentò un’azione legale contro l’azienda di provider e servizi wireless Clearwire Corporation per avere un logo troppo simile al proprio. Ma, “stranamente”, l’azione legale fu intrapresa solo dopo che la Clearwire annunciò l’intenzione di entrare nel mercato della telefonia mobile! La Sony Ericsson chiese 150 mila dollari di risarcimento per coprire le sue spese legali e oltre tre volte tale importo per la violazione del copyright del loro logo.
5. Variety vs The Vandals
Già nel 2004, la punk band californiana “The Vandals” ebbe dei problemi legali quando pubblicò l’album “Hollywood Potato Chip”, che aveva un design troppo simile al magazine Daily Variety. In particolare, gli editori della rivista non hanno preso bene la somiglianza del font: ma anche il titolo dell’album rappresenta un’espressione negativa della cultura materialistica di Hollywood. E questo, era un messaggio a cui Variety non voleva certo essere associata! Il caso si è poi risolto per il meglio, in quanto la band decise di far ridisegnare la copertina e far includere un carattere diverso. Nell’aprile 2010, però, il magazine citò ancora una volta in giudizio la band sulla scia di diverse immagini della copertina originale che appariva su alcuni siti web. Dal canto loro, The Vandals continuarono a sostenere che essi non siano responsabili per la distribuzione a terze parti di tali immagini.