Nel design e, specialmente nel logo design, non si smette mai di imparare! Il designer, per sua natura, è invece sempre un pò “presuntuoso” e difficilmente darà uno sguardo alle nuove tendenze del settore per trovare ispirazione! Tuttavia seguire le tendenze e specialmente nel logo design, non è sempre consigliabile: esse vanno e vengono, mentre un logo deve essere creato per durare in eterno a prescindere da cosa vada o non vada di moda! Da parte mia, dopo quasi un decennio di studio dei loghi di tutto il mondo, posso dire con certezza assoluta che il vero beneficio di studiare le tendenze del logo design è che sono utili per riuscire ad identificare una propria “direzione di marcia” e trovare un determinato percorso creativo.
Identificare un trend
Tutti i loghi che vediamo quotidianamente su internet o in giro per strada possono essere raggruppati in due distinte categorie. La prima categoria (che è anche la più grande) è piena di tendenze che già hanno raggiunto la “saturazione”! Esse riescono sì a soddisfare bene i clienti, ma non rappresentano nulla di innovativo nel campo del logo design, perchè rappresentano concetti visti e stravisti! Nella seconda categoria rientrano i disegni che includono uccelli, dinosauri, mostri, persone, alberi, libri a “fogli mobili”, fiori di loto, frutta e un design ad “X” (due frecce incrociate o linee che contengono parole o icone in ciascuno dei quattro quadranti).
Vediamo ora i trend più particolari nel logo design…
1. Icone cluster
I simboli iconici, dotati di una percezione universale (ad esempio come l’uomo che cammina sulle strisce pedonali) sono stati a lungo un punto di forza del linguaggio grafico. Essi sono molto utili per la loro immediatezza. Sia le icone che le immagini sono usate come una soluzione “pittorica” ridotte alla loro essenza nuda per trasmettere un messaggio, anche se c’è sempre stata una linea sottile tra di loro per il fatto che le icone sono volutamente anonime, mentre i loghi sono più personalizzati (o almeno così dovrebbero essere!!). E, come i simboli, le icone sono così onnipresenti che sono dotate di una forma di rappresentanza sociale. Ora la domanda è: “Come si fa ad inviare un messaggio con un’icona?” La soluzione è semplice: unire più icone con collegamento trasparente. Riuscire a costruire diversi messaggi in una singola unità dimostra semplicità e chiarezza di immagine, ma indica anche tutta la profondità di un concetto.Il logo AT & T, ad esempio, utilizza questa tecnica in modo efficace come il fulcro visivo della sua attuale campagna di marketing denominata “Rethink Possibile”.
2. Collegamenti trasparenti
Uno dei trend più seguiti è quello della costruzione di un logo tramite l’uso di più elementi collegati insieme in una “catena” trasparente. Se gli elementi saranno uniti in un cerchio o un gruppo lineare è irrilevante, in quanto il concetto è lo stesso: la diversità trova un legame comune e crea sinergie da un’unione più forte. Il colore è utilizzato per dimostrare la varietà di questi campioni e la prova di connettività è dimostrata dal passaggio tonale in cui gli elementi si sovrappongono. Anche se non c’è nulla di nuovo circa l’uso di collegamenti lucidi, il crescente impiego di questa tecnica è un fatto assodato. Questo design trasmette un senso di leggerezza tramite l’uso di colori chiari e puliti, che a volte producono una tavolozza arcobaleno!
3. Acquerello
Ogni anno, vi è almeno una tendenza che fa del suo meglio per costruire un lungo ponte fra la tecnologia e il tocco umano!! E se questo si ottiene con un pennello rosso o un filtro digitale, l’essenza tattile dell’acquerello sta guadagnando terreno fra le tendenze del logo design. Questa tecnica pittorica non definisce solo la forma del logo ma la mette anche in evidenza. CooperVision, il terzo più grande produttore di lenti a contatto al mondo, ha recentemente lanciato la sua nuova identità, creata dalla Siegel & Gale. I membri del team di design hanno voluto trasmettere la dualità della tecnologia al fianco dell’esperienza tattile ed intima di indossare le loro lenti.
4. Effetto Patatina
Chiunque di voi abbia avuto a che fare con una pila di patatine Pringles può avere familiarità con questa forma, meglio nota nel mondo della geometria come un paraboloide iperbolico. La forma ricorda molto quella di una patatina fritta appiattita, ma con un tocco che occupa un unico spazio tridimensionale. Un maggiore utilizzo dei gradienti per definire la forma è fondamentale per il successo di queste immagini: infatti, se viste con un solo tono piatto, essi appariranno come il simbolo dell’infinito, creando confusione nello spettatore. Questa tecnica permette di visualizzare contemporaneamente entrambi i lati di una forma altrimenti bidimensionale, producendo così nuove opportunità creative ancora più concettuali.
5. Anaglifi
Personalmente, non amo molto questa tendenza! Ma per dovere di cronaca, ve ne parlerò! In questo particolare design, dei segni creano una dicotomia di scelta. Risulta abbastanza ovvio che non ci sarà bisogno di occhiali speciali per comprenderne il significato! Gli anaglifi dicono allo spettatore che può scegliere questo o quello, ma non entrambi! Ma comunicano anche che lo spettatore sarà responsabile della sua propria scelta. Poiché si tratta di una tecnica innovativa e interattiva, richiederà una risposta che garantisca pochi millisecondi aggiuntivi di attenzione, mentre il consumatore decifra le sue opzioni di scelta.
6. Tessuto
Certamente, anche questa tendenza è tutt’altro che nuova, ma sta diventando sempre più diffusa. Il design ricorda il tessuto di una sedia d’altri tempi. Trasmette un senso di forza o un legame impenetrabile, che viene creato dall’intreccio della trama. La natura interattiva di questo processo può anche indicare una unione di elementi. Il concetto di prendere componenti separati che partecipano alla fusione da direzioni divergenti e unendoli insieme per creare una maggiore forza, è una delle più antiche tecniche di design! Questo concetto viene portato al suo “estrema visivo” quando i fili intrecciati sono di tanti colori.
7. Design “ad intreccio”
C’è qualcosa di questi disegni che ricorda un filetto di manzo abilmente legato, pronto per essere messo sulla griglia! La casualità delle linee sembra generare solo un tocco di fantasia, ma danno al design anche un’apparenza tridimensionale se realizzato con colori o gradazioni piatte. Per rompere la monotonia o per dimostrare la diversità, alcuni esempi di questo tipo di design utilizzano una tavolozza variegata di colori per definire i segmenti unici creati dalla stringa. In genere, l’intenzionalità del posizionamento delle righe fa sembrare la forma generata come se fosse lo scarabocchio di un bambino!
8. Design “a buccia”
Il vecchio effetto “finto tattile”, che aveva ormai fatto il suo tempo, si è evoluto in questo effetto molto bello e creativo, chiamato “effetto buccia”. Lo scopo di questo design è quello di svelare o esporre un valore interno o un tratto sottostante. L’ombra presente, inoltre, implica che lo “sbucciamento” dello strato si sta verificando in tempo reale, dando allo spettatore l’impressione di poter “sbirciare” dietro al logo!
9. Sfera intagliata
E, per ultimo, vi è una delle tendenze che preferisco! I loghi realizzati con questa tecnica mi ricordano le sfere di quei puzzle di avorio creati in Cina! Qui una sfera è meticolosamente scolpita, creando una serie di delicati pizzi, con altre sfere annidate uno dentro l’altra. Questo potrebbe essere anche una forma indicativa di un processo per descrivere un particolare spirito aziendale. Chiunque guardi un logo sferico pensa subito all’idea di “globalità” o “autonomia” o “precisione”: quindi, capiscono che il messaggio aziendale è stato creato da ciò che non c’è nel design, al contrario di ciò che è stato aggiunto.
Ottimo articolo. Personalmente, preferisco quelli ad effetto “patatina” e buccia. Gli anaglifi saranno anche particolari, ma li trovo orribili!