La psicologia del logo design è uno degli aspetti più semplicistici alla base del processo di creazione di un logo. Di solito è associata esclusivamente alla scelta dei colori ma, in realtà. è molto di più. Mentre il termine “logo” è usato comunemente per riferirsi a qualsiasi simbolo creato a scopo di identificazione, la “psicologia del logo design” è lo studio di un significato che può essere visto in un logo a prescindere dal significato di identificazione. In questo articolo, cercherò di trattare l’essenza del tema, portando il mio punto di vista personale per la discussione e, auspicabilmente, contribuire a creare un dibattito affascinante intorno all’argomento.
Definizione di psicologia nel processo di logo design
Prima di procedere oltre, dobbiamo fare un passo indietro e capire il significato preciso di “psicologia” nel processo di logo design. In sostanza, ciò che è necessario ricordare è che ogni attributo che permette la creazione di ulteriore significato. Un fatto curioso che aiuta molto a capire di cosa sto parlando è questo: il termine logo deriva dalla parola greca “logos”, che letteralmente significa “parola”! Così, quando si sta progettando un logo, bisogna pensare in questi termini, cioè al fatto di creare di fatto una “parola” visiva che verrà utilizzata dalle persone per identificare l’attività economica per la quale si sta creando il logo. Quindi, le persone capiranno e interagiranno con il vostro logo allo stesso modo di come lo fanno con le parole! I due fattori più comuni che possono essere utilizzati per creare significato aggiunto ad un logo sono il colore e la forma.
Qual è il ruolo del colore?
Il ruolo del colore nella psicologia del logo design è spesso frainteso, di solito da parte degli stessi clienti, ma non senza ragione! Considerando l’enorme quantità di articoli sul web che affermano che il rosso è “questo” e il giallo è “quello”! Diventa evidente che il risultato sarà catastrofico. La semplificazione del significato del colore è il principale generatore di questo tipico briefing: “Voglio che il mio logo sia rosso, giallo, verde, viola e marrone, perché …“. Da qualche parte, in un luogo mistico, una fata muore ogni volta che sento questo tipo di richiesta!!! Certo, i colori hanno un significato aggiuntivo, ma non sono scolpiti nella pietra! Le persone hanno dato un preciso significato ai colori nel corso dei secoli e il continuo processo di attribuire il medesimo significato agli stessi colori più e più volte è quello che finisce per creare una “solidificazione”. La scelta del colore giusto per un logo significa andare oltre il suo significato: ma attenzione, i colori possono avere significati diversi nelle diverse società e culture. Per maggiori informazioni sull’argomento, vedere qui. La scelta di un solo colore consente un maggiore controllo di come la gente vedrà il logo e, per di più, si può anche utilizzare come strategia di branding. Con il tempo la gente comincerà ad associare il colore al marchio. In ogni caso, qualunque sia il colore scelto, bisogna assicurarsi sempre che il logo funzioni bene in nero su fondo bianco e anche in bianco su sfondo nero. Perché? In primo luogo perché potrebbe aiutare a costruire un’identità forte ma anche, da un punto di vista psicologico, qualunque significato si aggiunge con il colore, esso dovrebbe sempre essere complementari e non essenziale per la comprensione del vostro logo.
Qual è il ruolo della forma
Dal punto di vista psicologico, non c’è niente di più importante della forma. Il cervello umano è “cablato” per capire e memorizzare forme. E’ il nostro modo di imparare cose. Una forma particolare viene ricordata a lungo dopo che l’abbiamo vista per la prima volta. Ricordate la forma del logo Nike, McDonalds o il simbolo dei Giochi Olimpici? Credo proprio di sì! Spesso, inoltre, si crea una grande distinzione tra tipografia e marca. Ma, se ci pensate bene, le lettere non sono altro che delle forme che si associano con un significato e un suono! Durante la progettazione di un logo, si dovrebbe lavorare sulla forma di ogni lettera individualmente, cercando di aggiungere significato anche ai minimi dettagli. Seguire questa ricetta si traduce spesso in un logo potente e memorabile. Diamo ora uno sguardo a quello di “buono, brutto e cattivo” della psicologia della forma nel logo design.
Il “buono” della psicologia del logo design
Il logo “FedEx” è uno dei migliori esempi di utilizzo della psicologia nel logo design. La forma della freccia creata dallo spazio negativo (fra la lettera “E” ed “x”) è, a mio parere, il frutto del lavoro di un genio! L’agenzia grafica Lindon sapeva esattamente cosa stava facendo con l’aggiunta di una freccia nascosta nel logo Fedex. In un’intervista, il designer disse a proposito: “Pensai che, se avessi potuto sviluppare il concetto di una freccia, poteva essere pubblicizzato come un simbolo di velocità e precisione, ovvero proprio quello che la FedEx voleva comunicare ai suoi clienti“. Più spesso però, i designers si sono resi colpevoli di un design che preferiva l’estetica e questo è il motivo principale per cui alcuni loghi falliscono miseramente la loro missione! La psicologia del design, deve essere sempre presa in considerazione!
Il “brutto” della psicologia del logo design
Per favore……se non per altri scopi e anche se non vi piace andare oltre l’estetica, cercate di prestare attenzione alla psicologia del logo design per evitare questo tipo di disastro!! Secondo i ricercatori della Ohio State University gli uomini pensano al sesso in media 20 volte al giorno e le donne quasi 10. Considerando questo fatto da solo, diventa palesemente ovvio che se il disegno lascia abbastanza spazio per una interpretazione “cattiva”, la gente vedrà sempre ciò che non vogliono vedere! Se non si pensa a questo fattore durante il processo di progettazione, esiste un elevato rischio che un logo possa essere male interpretato dal pubblico.
Il “cattivo” della psicologia del logo design
Questo è un caso molto interessante. Pepsi ha pagato ben $ 1 milione per la progettazione di un nuovo logo, che è stato creato dall’agenzia Arnell. L’immagine a fianco mostra il primo pensiero che l’artista Lawrence Yang quando ha visto la prima volta la forma del nuovo logo Pepsi! Se solo ci avessero pensato prima! Anche se si paga $ 1 milione per la progettazione del logo, non ci si potrà sentire “al sicuro”. Ecco un altro esempio di importanza della psicologia del logo design.
Un caso a parte
Un esempio recente di applicazione della psicologia che ha aggiunto valore al design, è il nuovo logo Twitter. La nuova versione è stata semplificata, ritoccata e ri-angolata. Ora l’uccellino “Larry” ha lo sguardo rivolto verso l’alto, che denota crescita e il guardare verso un futuro luminoso! Questa semplice e leggera modifica ha contribuito a dare al logo una forma molto più distintiva e lo ha reso altresì più memorabile. Il restyling del logo Twitter ci offre anche uno spunto interessante. Esiste infatti una situazione molto particolare in cui la psicologia del design del logo è più efficace di ogni altra: cioè quando si progetta un logo per un pubblico giovane! Infatti, quando si tratta di creare qualcosa per un pubblico più adulto, il design diventa più “conservatore” e difficile. Questo è dove la psicologia del logo design diventa controversa.
Conclusioni
Esistono poche cose che sono più rilevanti, in un processo di design, dei sentimenti e delle emozioni che il lavoro di un designer deve suscitare negli spettatori e, più in particolare, nei propri clienti. Scegliere la giusta combinazione di colore, tipografia e forma può facilmente diventare un esercizio puramente estetico, ma è solo quando si focalizza maggiormente la propria attenzione sulla psicologia che sta dietro al design, che verrà fuori il miglior lavoro possibile.
Articolo molto interessante, è utile saperle certe informazioni al fine di avere una personale creazione logo fatta nel migliore dei modi.