Uno degli strumenti più potenti che si possono utilizzare per migliorare l’intero design di un progetto è la ripetizione. Vale a dire la ripetizione di colori, forme e altri elementi visivi che aumentano la consistenza e la familiarità di un design, in modo che il disegno complessivo appaia più attraente. E per quanto riguarda il rovescio della medaglia di questa idea? È possibile, secondo voi, “sfruttare” l’incoerenza di un design al fine di migliorare la qualità di un progetto? Certo! Se si guarda con attenzione alcuni marchi ben noti, potete notare come essi usino molto questa tattica! Vediamone ora alcuni….
Capire quando si possono infrangere le regole
Dovete sapere che la coerenza e la ripetizione sono concetti assolutamente fondamentali del “buon” design. Capire e farsi coinvolgere da queste regole, senza dubbio, vi possono rendere un designer migliore! Detto questo, è anche vero che le regole sono fatte per essere infrante. Un designer esperto non solo è tenuto ad imparare e a seguire tutte le regole del design, ma deve anche imparare quando e come “violarle” in maniera da non compromettere il progetto a cui sta lavorando! Ma allora, come può l’incoerenza essere una buona cosa? E come è possibile sfruttarla a proprio vantaggio? Per vedere come funziona, diamo un’occhiata ad alcuni esempi che probabilmente ai più saranno sconosciuti!
1. Il “delizioso” logo Kellogg’s
Sicuramente, uno dei loghi più noti è quello dei famosi cereali Kellogg’s. Ho sempre amato lo script personalizzato usato nel logo: è scorrevole, audace, con curve arrotondate ed armoniose e, completamente, senza tempo. Sembra altrettanto ottimo oggi come lo era esattamente due decenni fa!
Ogni volta che guardo questo logo, non posso fare a meno di pensare l’incoerenza evidente del suo design! Riuscite ad individuare l’incoerenza?
E’ proprio al centro! Guardate attentamente la lettera “L” (o tutti e due le “L”). Queste due forme delle lettere dovrebbero essere identiche, ma non lo sono! La seconda “l” è chiaramente più alta. Perché?
Immaginate di essere stati incaricati di creare il logo della Kellogg. Scommetto che ci saranno un migliaio di designer là fuori che avrebbero seguito il processo più logico durante il processo di creazione, ovvero digitare la parola, scegliere un tipo di carattere e inviarlo al cliente. Seguendo questa procedura, il lavoro finale sarebbe qualcosa di simile a questo:
Il carattere usato in questo esempio è il Lavanderia che, per chi non lo sapesse, è uno degli script più trendy del momento! Pur essendo un carattere bello, questa versione del logo non ha nulla dell’originalità e dell’appeal visivo dell’originale! Le lettere, in questo caso, non scorrono bene insieme e sono troppo coerenti tra loro per apparire come “scritte a mano”.
2. Il logo Coca Cola
Sappiate che il logo Kellogg non è l’unico che sfrutta il concetto di incoerenza, ma anche quello che forse è il marchio più conosciuto al mondo: Coca Cola!
A un primo sguardo, sembra perfetto in ogni particolare. Ma lo è davvero? Ci sono delle incongruenze?
Come si può vedere, le “C” maiuscole sono completamente diverse tra loro. La prima utilizza un piccolo “ricciolo” nella parte superiore, mentre la seconda utilizza una forma ad “anello”, che scorre in alto e in basso. Al di là di queste lettere, bisogna anche notare come la linea di base della parola “Coca” è stata spostata considerevolmente, il che la rende profondamente irregolare da quella di “Cola”! In qualche modo, però, tutta questa incoerenza si fonde insieme per creare un’icona che semplicemente è impossibile da migliorare. Non trovate?
3. Il vecchio logo Pepsi
Questa volta il nostro esempio riguarderà il logo Pepsi. Ma non la versione corrente, bensì quella del 1940! Vale a dire, i tempi in cui la gente ancora chiamava la bibita “Pepsi-Cola”, anche perchè il logo somigliava molto a quello della rivale Coca-Cola!
Riuscite ad individuare l’incoerenza qui? Beh….è un pò difficile da individuare. Come si può vedere, la maggior parte delle lettere sono in realtà dei caratteri standard, stampate in maiuscolo. Solo la prima “P” e la “C” sono degli script, ma la grande illusione di questo logo sta nel fatto che il nostro cervello pensa che queste due lettere siano scritte in corsivo, quando non lo sono! Guardatelo bene e ditemi se non sembra così!
4. Il logo DELL
Eccovi ora un logo “sans-serif” che utilizza un pò di incoerenza:
Vi siete mai chiesti perchè la “E” è stata raffigurata in quel modo? Anche se non ho trovato nessuna spiegazione ufficiale sul sito Dell, leggenda vuole che questa incoerenza sia dovuta al fatto che Michael Dell ha voluto una “E” storta per rappresentare il suo desiderio che l’azienda “girasse il mondo” e fosse sulla bocca di tutti per i suoi ottimi prodotti. Ad alcuni piace molto questa caratteristica del logo Dell ma, personalmente, non ho mai smesso di ricordare che anche un’altra società ha usato la stessa idea in passato:
Considerazioni sulla bellezza di questo logo a parte, il concetto appare fin troppo simile!
5. Il logo Facebook
Facebook è diventato ormai sinonimo di Internet. Dato che la loro base di utenti è quasi prossima al miliardo di utenti, il suo semplice logo non ha rivali in fatto di riconoscibilità. Ma cosa rende questo logo così riconoscibile? Il logo Facebook non è semplice come sembra! Nel senso che non basta semplicemente digitare una “f” minuscola per creare il logo, ma quello che non si vede è che questa “f” non è così comune come si potrebbe pensare!
Agli occhi di un designer, l’eccentricità di questa lettera deve essere immediatamente riconoscibile! Ma, se non siete degli esperti, eccovi una spiegazione visiva:
Come potete ben vedere, la lettera utilizza delle linee perfettamente verticali o orizzontali, ma dal lato destro della lettera il tracciato è diagonale! Perchè questa incoerenza? Nel logo Facebook, l’incoerenza viene bilanciata da un uso creativo della ripetizione. La “a” seguente, infatti, usa la stessa inclinazione della “f”, facendo sì che le due lettere si incastrino molto bene!
Guardandolo ancora attentamente, si può vedere che anche la “b” e la “k” usano delle linee diagonali, anche se vi è un taglio ancora più estremo della “a” e della “f”. Che incoerenza!!