Non tutti i loghi superano la prova del tempo. Per ogni logo classico ci sono centinaia che “invecchiano” male e che avrebbero bisogno di una rinfrescata!
5 Trucchi Per Rivitalizzare un Logo
Se il design di un logo ha fatto ormai il suo tempo o se non riflette più accuratamente l’identità di un marchio, allora la tentazione può spesso essere quella di rivoluzionarlo del tutto. Questo è sempre un ottimo modo per attirare l’attenzione su un marchio, ma non sempre è il tipo di attenzione che si desidera, in quanto sconvolgere un design esistente spesso rischia di allontanare i clienti più affezionati che avevano ormai creato un certo legame emotivo con il vecchio design (leggi anche 8 Modi Per Fare Il Restyling Di Un Logo).
Piuttosto che ricominciare da capo, a volte l’approccio migliore è quello di rivitalizzare il logo attuale conservando gli aspetti che funzionano e limitandosi a modificare quelli ormai “spenti”. A questo proposito, oggi vi illustrerò cinque approcci collaudati che potete adottare per rivitalizzare un logo e cinque marchi che li hanno utilizzati con effetti sorprendenti ed efficaci.
Cambiare la Palette Colori
La teoria del colore ha da sempre giocato un ruolo fondamentale nella storia del logo design (leggi anche L’impatto emotivo dei colori nel design). Ogni colore ha le sue connotazioni e una palette ben scelta può sia comunicare la psicologia di un marchio che parlare direttamente al suo mercato principale.
E una volta che un marchio viene ampiamente riconosciuto, si può giocare con la tavolozza a proprio rischio e pericolo. A volte, tuttavia, la combinazione di colori che ha funzionato in passato potrebbe non rispecchiare più accuratamente i valori di un brand, o almeno quelli su cui desidera concentrarsi, e un cambiamento dei colori diventa quindi un’opzione quasi obbligata.
Esempio di ciò è il recente cambio di colori del logo McDonald’s; a lungo associato al cibo spazzatura e desideroso di costruirsi una reputazione più salutare ed ecocompatibile, la società ha abbandonato il classico colore rosso optando per una tonalità di verde più raffinata, pur conservando gli iconici archi dorati.
Eliminare il Testo
Avere un’identità di marca immediatamente riconoscibile rappresenta il sogno di ogni imprenditore ed esperto di marketing, ma può anche rivelarsi un’arma a doppio taglio per l’azienda in questione. Quando un logo è ben consolidato nella mente dei consumatori, cambiarlo diventa quasi impensabile. Un’opzione, tuttavia, consiste nell’utilizzare tale riconoscibilità a proprio vantaggio, concentrarsi interamente sul logo ben noto e sbarazzarsi completamente del testo.
Si tratta di una mossa molto rischiosa che richiede tanta fiducia e audacia, ma anche possedere un logo che sia già incredibilmente ben noto al pubblico. Possedere tali caratteristiche segna un’enorme vittoria promozionale, con un marchio che sarà più personale e meno aziendale. L’esempio più recente (e vincente) di questa strategia è il rebranding attuato da Mastercard, che ha ridotto il suo logo ad una semplice coppia di cerchi sovrapposti, ma anche Apple, Starbucks e Nike hanno eliminato con successo le scritte dal loro marchio.
Cambiare il Carattere
Mentre le regole fondamentali del design non cambiano mai, i gusti e le mode continuano ad evolversi, e questo è particolarmente evidente quando si parla di tipografia. C’è una diffusa tendenza oggi a passare da caratteri serif a sans serif, in quanto rappresenta una famiglia di caratteri più moderna e particolarmente adatta ad alcuni marchi (soprattutto quelli del settore tech).
Ogni logo designer deve affrontare il fatto che prima o poi il fantastico font che ha scelto per un wordmark apparirà orribilmente obsoleto. Google ha colto la palla al balzo nel 2015, abbandonando il suo vecchio marchio serif per un modello più amichevole e moderno utilizzando il proprio font Product Sans, pur mantenendo la sua combinazione di colori e la giocosa inclinazione sulla “e” finale, ridando ad un marchio ormai antico per gli standard di internet un aspetto fresco e moderno.
Giocare Sull’Effetto Nostalgia
Personalmente, amo tantissimo il logo design degli anni ’60 e ’70. Seguendo i ragionamenti precedenti, un logo realizzato in quegli anni oggi sarebbe obsoleto e poco adatto al mercato attuale. Ma non sempre è così. A volte, basta poco per far ritornare in auge un bel logo realizzato anche trenta o quarant’anni fa.
E con un logo del passato a volte c’è un ulteriore vantaggio in quanto si arriva a catturare il senso di nostalgia dei consumatori; la gente ama quando un marchio molto amato della loro infanzia ritorna, come visto nel 2016 quando North ha eliminato il marchio eccessivamente aziendale di Co-operative’s trasformandolo in Co-op con un design che ricorda la sua storica foglia di trifoglio degli anni ’60.
Semplificare
Un’altra cosa che può succedere ad un “vecchio” logo design è che le persone non possono resistere alla tentazione di perfezionarlo nel corso degli anni. Un po’ d’ombra qui, un po’ di colore la, aggiungere alcuni dettagli di tendenza…, con il risultato finale che può trasformarsi in un enorme casino!
Anche se un logo è rimasto in gran parte intatto nel corso degli anni, potrebbe non essere adatto al suo scopo oggi. Il logo design moderno richiede molto studio e creatività per essere efficace, senza contare che qualsiasi marchio oggi deve essere adattabile a dispositivi come banner, cartelloni pubblicitari, profili sociali e icone delle applicazioni.
Quando si deve adattare un logo alle tendenze moderne, spesso l’unica opzione è tornare alle origini e “spogliare” il marchio fino al suo essenziale, qualcosa come il recente lavoro di restyling del designer Dan Lawrence per Grolsch, un noto birrificio olandese. Avendo deciso che l’originalità e la storia del marchio erano andate perdute attraverso molti restyling attuati in passato, il designer ha deciso di eliminare tutto ciò che nel marchio non serviva, ricreando il logo in uno stile vettoriale semplificato. Il risultato finale è minimal, funzionale e potente ma sempre ben riconoscibile.