Nel 1953, un ex giornalista militare e copywriter per la rivista americana Esquire, lasciò il lavoro perchè aveva racimolato abbastanza denaro da amici, collaboratori e dalla madre per pubblicare una nuova rivista. L’editore aveva inizialmente previsto di darle il nome “Stag Party” ma, a causa di un’altra rivista che portava lo stesso nome, decise di cambiarlo in Playboy.
La rivista per adulti più eminente d’America, Playboy, fu fondata ufficialmente nel dicembre del 1953 da un giovane di 27 anni chiamato Hugh Marston Hefner. Playboy è la rivista per adulti più importante e famosa del mondo e che vende oltre 3 milioni di copie negli Stati Uniti…ogni mese! Ma l’azienda vende anche altre 4,5 milioni di riviste in tutto il mondo. Ora, solo poche persone possono mettere in dubbio il fatto che il logo Playboy sia di vitale importanza per tutto il mondo delle riviste per adulti! Il logo fu creato dal designer Art Paul, ma non aveva il design che oggi tutti noi conosciamo. Il primo logo era un disegno di un coniglio in vestaglia che sorseggiava un cocktail! Subito dopo, fu semplificato in una testa di coniglio con un papillon. Questo simbolo è uno dei pochi a non aver mai subito alcuna alterazione o modifica nel corso del tempo!
Oggi, il logo del coniglietto di Playboy è molto più che una semplici associazione alla rivista che ha caratterizzato e reso celebri Marilyn Monroe, Pamela Anderson e tante altre bellezze: rappresenta uno dei migliori e più famosi brand al mondo che è presente in una miriade di prodotti di merchandising.
Origini
Il logo Playboy, in origine, non aveva un coniglio come elemento principale del design! Come accennato in precedenza, inizialmente il nome della rivista era Stag Party. In quanto tale, il coniglio era in realtà un cervo in smoking disegnato da Art Paul, graphic designer freelance e illustratore. La successiva “minaccia” di violazione del copyright costrinse Paul a sostituire la testa del cervo con una di un coniglio, anche se nei disegni originali, gli zoccoli sono ancora visibili! Inizialmente, il logo doveva essere usato solo come una “nota di contorno” del brand: però, il progetto fu poi scelto per essere il logo ufficiale della nuova rivista a causa della sua natura “vivace e giocosa” e per le connotazioni umoristiche sessuali. Questo design ebbe così tanto successo, che il coniglietto divenne il volto dell’azienda in tutto il mondo. Art Paul, successivamente, divenne ufficialmente Art Director di Playboy e fu molto lodato nella comunità del design per il suo stile e le capacità di progettazione.
Elementi del design
Secondo Art Paul, la scelta di usare un coniglio nel logo Playboy venne naturale, a causa della “connotazione sessuale” di questo animale e la sua natura “vivace e giocosa”. Come disse lu stesso “Il logo Playboy è l’incarnazione dei sentimenti maliziosi e sensuale evocati dai mammiferi pelosi!”
- FORMA: il logo Playboy è costituito da un coniglio con il farfallino di uno smoking che riflette il contenuto ludico della rivista. Il coniglio rappresenta esclusivamente il carattere divertente, affascinante e vivace della rivista per adulti!
- COLORE: il nero è l’unico colore presente nel logo Playboy. Il colore visualizza le funzioni aziendali della pubblicazione degli adulti. Il nero sfumato del logo Playboy da al lettore un’impressione “imponente” e forte del brand.
Lo standard dimensionale del logo Playboy mette in mostra anche un’identità aziendale solida.
Curiosità
Una leggenda metropolitana circola attorno Hefner e le Playmate del mese…..a causa di una simbologia strana sulle copertine delle riviste. Dal 1955 al 1979 (ad eccezione di una lacuna di sei mesi nel 1976), infatti, la “P” di Playboy aveva un certo numero di stelle stampate nella lettera o intorno alla lettera. La leggenda dice che questo era o un rating che Hefner dava alla Playmate a seconda di come lei fosse attraente o il numero di volte in cui Hefner aveva dormito con lei o quanto le fosse brava a letto. Le stelle, che variano da un numero compreso tra zero e dodici, almeno ufficialmente, indicano la regione pubblicitaria nazionale o internazionale dove la rivista viene stampata.
Dopo aver raggiunto il suo picco nel 1970, Playboy ha visto un calo dei suoi introiti a causa della crescente concorrenza nel settore: prima da Penthouse, Oui e poi dai video pornografici. Ma, più recentemente, da riviste come Maxim, FHM e Stuff. In risposta, Playboy ha tentato di ri-affermare la propria presa sul target maschile 18-35 demografico attraverso lievi modifiche al suo contenuto che si concentrano su temi e personalità più adatte al pubblico di riferimento, come artisti hip-hop e altre stelle dello spettacolo e della musica. In ogni caso, il coniglietto di Playboy ha permesso alla società di Hugh Hefner di balzare a livelli di successo senza precedenti nel campo dell’intrattenimento e pubblicazioni per adulti. Anche se l’azienda del coniglietto, in questi ultimi anni, ha subito brutti colpi finanziari a causa della concorrenza, l’economia e i nuovi mezzi di comunicazione hanno dato al brand un pò più di elasticità, rendendolo pronto per le nuove sfide del futuro.