Nel mondo del design una parte del successo complessivo di un progetto è rappresentato dall’attenzione a tutti i dettagli, anche a quelli che possono sembrare a prima vista inutili! La tipografia ne è un chiaro esempio. Ogni lettera ha una piccola influenza sull’aspetto finale di un progetto: infatti, ogni buon designer sa bene che i piccoli elementi fanno sempre la differenza! La tipografia è come una scienza che si è evoluta nel corso degli anni, attraverso studi completi sull’impatto dei font su un progetto. In ogni caso, anche se questo concetto vi sembra apparentemente facile, le cose non stanno proprio così e con questo articolo vorrei venirvi in aiuto per familiarizzare con la tipografia e migliorare così i vostri progetti. Prima di approfondire i principi fondamentali della tipografia, è meglio chiarire alcuni concetti:
1. La tipografia non è come la matematica!
Ho iniziato ad amare la tipografia studiando i manifesti e gli altri prodotti grafici basati su lettere cubitali. Poi, con il passare del tempo, Internet è diventato il mio miglior maestro! Ben presto, ero totalmente confuso dalla classificazione dei caratteri, trasformando la mia passione in un inferno totale!! Voglio dirvi una semplice cosa: mai paragonare la tipografia ad una scienza esatta. Sì, ci sono un sacco di classifiche, un sacco di opinioni e molti specialisti con varie teorie, ma un unico risultato finale: migliorare la qualità dei progetti. D’altra parte, non vi preoccupate troppo, la tipografia è una scienza e non una somma di confusioni e fraintendimenti!
2. Il carattere e il carattere tipografico…..non sono la stessa cosa!
Il carattere tipografico (o typeface) è il design delle lettere, il modo di come queste vengono rappresentate nei progetti. Il carattere (o font) è il file digitale contenente il tipo di carattere. E’ molto facile da associare con il software che “dice” al computer come visualizzare le lettere.
3. La distinzione fra i caratteri “sans” e “serif”
I font serif sono caratterizzati da piccole decorazioni al termine del tratto mentre i font sans non le hanno (“sans” in lingua francese significa senza). I font serif sono più utilizzati per i lunghi passaggi perché sono più leggibili rispetto ai sans serif.
Classificazione dei font
Una volta che “l’anatomia interna” di una lettera è stata stabilita, il nostro universo si sta espandendo e la prossima frontiera è….. il carattere. Esistono moltissimi font scaricabili gratuitamente o a pagamento, ma gli esperti li hanno catalogati in diverse famiglie. Questa classificazione è molto utile per i designers perché rende più facile trovare il font giusto per i loro lavori.
1. Old Style
Esempi di font “Old Style”: Garamond, Sabon, Isolde, Caslon, Plantin
Descrizione: l’Old Style risale alla seconda parte del 15° secolo e ha una leggibilità eccellente come suo punto di forza. Le lettere e le terminazioni sono ben arrotondate e il contrasto tra i tratti spessi e sottili è basso. I font di questa categoria soffrono la grande influenza dei Romani: provate a guardare gli scritti degli antichi romani e noterete che sono quasi simili alle caratteristiche di questi tipi di font. Uno dei contributi più importanti per lo sviluppo dei caratteri Old Style è stato il tipografo Claude Garamond e non sorprende infatti che alcuni caratteri portano il suo nome!
2. Modern
Esempi di font “modern”: Bodoni, Didot, Neva, Radar, Century
Descrizione: i caratteri “modern” sono nati a causa della grande influenza delle tecniche di incisione del metallo nel secolo 18° e 19°. Questi font sono caratterizzati da un netto contrasto tra i tratti, le terminazioni non sono arrotondate ma sono unite in senso verticale. Le lettere danno l’impressione di calma e di un design stabile. La dimensione estrema non può essere molto leggibile quindi fate attenzione nel modo di usare i caratteri moderni. Gli sviluppatori principali di questi font sono stati la famiglia Didot e il famoso tipografo Giambattista Bodoni.
3. Transitional
Esempi di font “transitional”: Times New Roman, Baskerville
Descrizione: i font “transitional” sono la soluzione di mezzo tra l’Old Style e le categorie moderne, aventi elementi comuni con entrambi. La specificità di questi caratteri sono le pennellate sottili interne.
4. Slab Serif
Esempi di font “Slab Serif”: Rockwell, Memphis, Woodtypes
Descrizione: questi caratteri prendono in prestito alcuni elementi dei font transitional, ma con alcune chiare differenze. In primo luogo, le terminazioni sono più forti, più pronunciate e squadrate e sono perpendicolari alle estremità rettangolari. Lo “Slab Serif” si distingue per un aspetto più geometrico che trascura la parte calligrafica e questo è un motivo per essere utilizzato di più per la stampa di manifesti, volantini e così via. Un’altra caratteristica positiva del font è la capacità di attirare l’attenzione del lettore . Alcune persone usano il termine “Egyptian” come equivalente della famiglia “Slab Serif” mentre altri specialisti dividono questa categoria in cinque rami: Egyptienne, Clarendone, Italienne, Latin e Tuscan.
5. Sans Serif
Esempi di font “Sans Serif”: Helvetica, Arial, Gill Sans, Futura
Descrizione: i font Sans serif sono stati creati nel 19 ° secolo (1816), ma non sono stati considerati come..molto carini! Il secolo successivo apporta una modifica totale e il Sans Serif diventa molto più usuale e pratico. La caratteristica principale di questo carattere è la mancanza di terminazioni e questo è un vantaggio enorme, perché la lettera è molto leggibile sia di dimensioni piccole che grandi. Il “Sans Serif” non è raccomandato per testi in grandi aree. Di solito, c’è un basso contrasto tra i tratti verticali e quelli orizzontali.
6. Handwritten
Esempi di font “Handwritten”: V Hand, Write Hand, Rage Italic
Descrizione: Questi font imitano la scrittura a mano naturale e il loro utilizzo è strettamente legato a situazioni specifiche, ma di gran lunga non è consigliabile usarli molto spesso. Un’altra importante caratteristica dei font “handwritten” è il legame tra le lettere che sono sempre collegate da un piccolo tratto (in realtà simile al modo in cui stiamo scrivendo). Risale al 1550 e una volta iniziata l’era digitale il numero di caratteri scritti a mano è semplicemente decaduta. Il difetto principale è la quasi impossibilità di utilizzarlo in un testo di grandi dimensioni, ma possono essere usati nei titoli dando al testo una “tendenza” romantica. Un altro problema è la leggibilità, che non è un punto di forza!
7. Gothic Scripts
Esempi di font “Gothic Scripts”: Linotext, Gaudi Text, Cloister Black
Descrizione: i font “Gothic Scripts” o antico inglese sono, in pratica, dei caratteri scritti a mano ma più complicati. Questi caratteri sono abbastanza simili a questi utilizzati per la stesura dei manoscritti nel Medioevo. A causa delle forme complesse, l’uso delle lettere maiuscole non è consigliato.
8. Decorative
Esempi di font “Decorative”: Jokerman, Stencil, Rosewood
Descrizione: questi caratteri non possono essere usati molto nel design a causa della loro scarsa leggibilità. I font “decorative” (decorativi) sono molto numerosi ed è difficile stabilire degli elementi comuni. In poche parole, quando un font non è catalogato come facente parte delle categorie precedenti, allora è considerato “decorative”.
9. Dingbats
Esempi di font “Dingbats”: Butterfly, Pictoseries, Marlet
Descrizione: questi font sono molto facili da riconoscere a causa del loro stile unico. L’utilizzo di questi font è impossibile per trasmettere un messaggio, ma sono utili per rappresentare uno stato d’animo o un sentimento. Le immagini parlano da sole!
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