Quando si tratta di logo design, le forme grafiche semplici e memorabili sono spesso le più efficaci, soprattutto quando si tratta di creare un marchio che sia ben riconoscibile. Un grande logo deve funzionare a qualsiasi dimensione sia riprodotto, ma anche superare la prova del “bianco e nero“. I loghi che si basano sul solo uso dei colori per dare un senso o che dipendono da dettagli fini e complessi, sono condannati prima o poi ad affrontare una serie di problemi in alcune applicazioni.
Loghi Famosi Che Funzionano anche in Bianco e Nero
Un modo infallibile per garantire che un logo sia efficace su ogni supporto sul quale verrò utilizzato è il cosiddetto test della silhouette, che consiste nel convertirlo in monocromatico e studiare il suo profilo (o silhouette). Dopo aver fatto questo, dovete chiedervi: è ancora immediatamente riconoscibile? Vediamo ora cinque loghi famosi che hanno passato il test della silhouette e che sono sempre ben riconoscibili anche nella loro versione monocromatica.
1. Twitter
Quando lo studio West fu coinvolto nel rebrand di Twitter nel 2012, gran parte del focus fu posto su come creare la sua celebre icona dandogli un aspetto più moderno e distintivo. In definitiva, l’uccellino simbolo del social, una volta abbastanza dettagliato e raffigurato seduto su un trespolo con lo sguardo a sinistra, in seguito si è evoluto in un pennuto più iconico raffigurato mentre “spicca il volo”. Oggi la sua silhouette, anche in bianco e nero, risulta pulita e soddisfacentemente geometrica.
Secondo Twitter, il nuovo logo nasce da un “amore per l’ornitologia, per il design creativo e per la geometria semplice”.
2. Apple
Il tanto lodato logo Apple è sicuramente uno dei migliori loghi iconici della storia. Esistono oggi molte leggende riguardanti la storia del logo Apple, che va dalle “trasgressioni” di Eva nel giardino dell’Eden, al tragico suicidio di Alan Turing mordendo un frutto “farcito” di cianuro. Tuttavia, il designer Rob Janoff ha ammesso una ragione molto più prosaica dietro il suo design.
Una mela con un morso, anche se mostrata molto piccola, sembra sempre una mela…e non una ciliegia! Questa decisione, molto pratica, dimostra l’importanza di avere una silhouette forte e immediatamente riconoscibile. I miti che l’accompagnano aggiungono solo ulteriori livelli di significato, intenzionali o meno.
Dopo la morte di Steve Jobs, il graphic designer Jonathan Mak, ha interpretato il significato del morso ad un livello completamente nuovo, sostituendolo con una semplice silhouette del volto di Jobs.
Questa immagine ha molto emozionato i fan di Apple e divenne ben presto virale in tutto il mondo. Mak fu sommerso da migliaia di messaggi di apprezzamento sul suo lavoro e, anche grazie a questo, lo status iconico del marchio Apple fu ulteriormente cementato nella coscienza pubblica.
3. Playboy
Originariamente progettato da Art Paul, l’emblema “sfacciato” e ironico di Playboy interpreta consapevolmente le connotazioni sessuali umoristiche dei conigli, senza discendere nella volgarità.
Introdotto per il secondo numero della rivista nel 1953, il design del famigerato Playboy Bunny è rimasto costante nel tempo ed ha attraversato indenne decenni di approcci sempre più liberali alla sessualità, nonché la proliferazione della pornografia, testimoniando l’eternità del suo iconico design.
La sua silhouette nitida, con l’occhio circolare perforato dal contorno del volto del coniglio e il papillon definiti con un minimo di linework, funziona efficacemente in bianco e nero, simboleggiando al meglio il concetto di lusso, professionalità e classe.
Qualunque sia la vostra opinione sul logo Playboy, credo che nessuno possa negare l’efficacia della silhouette stilizzata del coniglio che lo ha reso immediatamente riconoscibile in tutto il mondo.
4. Nike
Altro logo che rientra a pieno titolo fra i migliori di sempre è la famosa “Swoosh” della Nike, creata dalla studentessa di design Carolyn Davidson per la somma principesca di $ 35!
La sua semplicità rende la silhouette ancora più avvincente e, come Apple, è ben visibile in entrambe le versioni in bianco e nero. La swoosh è anche ben scalabile: quindi, che sia rappresentata su un cartellone pubblicitario o una piccola maglietta, sarà sempre ben riconoscibile.
Sebbene sia ampiamente considerato un “segno di spunta”, l’ispirazione originale per lo Swoosh era in effetti la sagoma di un’ala della dea greca della vittoria, Nike. A prescindere dalle sue origini, tuttavia, rimane il fatto che si tratta di una forma estremamente semplice. Ed è proprio questa caratteristica che la fa spiccare anche in monocromatico.
5. WWF
Il logo della World Wildlife Federation rappresenta un’anomalia in questa lista, poiché mostra i limiti dell’utilizzo del bianco e nero per rappresentare i colori reali dell’oggetto raffigurato, piuttosto che una forma relativamente astratta.
Il WWF fa un uso intelligente dello spazio negativo nel suo famoso emblema del panda, ma la sagoma nera definisce perfettamente la forma del viso senza la necessità di un contorno “duro”. Ma quando i colori sono invertiti, pur se ancora riconoscibile, l’immagine in negativo perde un po’ l’essenza del “panda”.
Situazioni come questa devono essere affrontate nelle linee guida sull’uso del marchio, per assicurarsi che il logo sia presentato correttamente.
Nel 2016, l’agenzia pubblicitaria Grey London si impegnò a reinterpretare l’amato emblema del WWF. Nell’ambito di una campagna di sensibilizzazione sui cambiamenti climatici, l’agenzia sostituì il panda con la sua controparte considerevolmente più a rischio, l’orso polare.
Usando lo stesso principio base delle aree nere che definiscono il bianco, la famosa agenzia londinese realizzò una “silhouette” dell’orso che sembra…svanire nel nulla, per simboleggiare appunto il suo declino verso l’estinzione.
Come il logo originale, tuttavia, il design ha dei limiti concettuali e l’idea del monocromatico viene a mancare quando i colori sono invertiti.
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